Usi Satispay o Revolut? Attenzione a questo dettaglio: può costarti 450€

Ormai tutti hanno una certa confidenza con app come Satispay o Revolut. Ma dietro il meccanismo dei pagamenti e della dilazione a interessi zero si nasconde un pericolo fiscale.

Oltre a permettere acquisti in comode rate senza interessi, app di pagamento come Satispay e Revolut sono usate anche per trasferire denaro con un clic. Tutto molto comodo e abbastanza semplice. Ma proprio questa semplicità dà origine a un problema. Il denaro, com’è normale che sia, è una cosa che lo Stato vuole controllare. Ci sono appunto delle regole fiscali abbastanza rigide da dover rispettare.

I loghi di Revolut e Satispay
Usi Satispay o Revolut? Attenzione a questo dettaglio: può costarti 450€ – montecampioneskiarea.it

Regole che intervengono e si aggiornano a seconda degli sviluppi della tecnologia. Dunque, anche per quanto riguarda i trasferimenti di denaro attraverso le applicazioni, lo Stato continua a essere vigile. La regola generale di cui dover tene conto è chiara: chi riceve o sposta più di 5.000 euro con queste app deve poter giustificare il movimento. L’Agenzia delle Entrate, l’autorità fiscale che riscuote le imposte, controlla le dichiarazioni dei redditi e combatte l’evasione, è un ente facile al sospetto.

In pratica, appena vede una certa movimentazione di soldi, l’AdE ha diritto di sapere da dove vengono e dove vanno quei soldi e perché. Chi usa Revolut o Satispay per inviare o ricevere denaro è teoricamente libero di muovere soldi anche senza avere una Partita IVA. Cioè senza dichiarare tramite fattura incassi e spese all’autorità fiscale. Lo Stato, però, può comunque spiare questi movimenti e presumere che l’utente stia lavorando in nero.

Minimo 450 euro di sanzioni per chi incassa con Revolut e Satispay senza emettere fattura e pagare le tasse

In effetti, c’è qualche furbetto che ha imparato a usare Revolut per ricevere pagamenti da clienti e non dichiarare nulla. Ma l’AdE ha drizzato le antenne e ha cominciato a commutare sanzioni fino al 200% delle imposte dovute. Ciò avviene anche se il conto è estero, come nel caso di Revolut con IBAN lituano. Pure in questo caso, l’Agenzia delle Entrate impone che il contribuente segnali ciò che incassa nel Quadro RW.

Una donna che usa calcolatrice
Minimo 450 euro di sanzioni per chi incassa con Revolut e Satispay senza emettere fattura e pagare le tasse – montecampionekoarea.it

Chi riceve soldi in modo continuativo, anche senza aver aperto la Partita IVA, finirà molto probabilmente sotto la lente d’ingrandimento dello Stato. Non esistono dunque app utili per incassare senza dichiarare. E dunque? L’Agenzia delle Entrate ha già più volte dichiarato che chi usa queste app per lavoro deve comportarsi come un professionista. Ovvero rispettare tutti gli obblighi fiscali del caso. Dal tenere la contabilità al dichiarare i redditi. E bisogna pure aprire la Partita IVA, se serve. Altrimenti, tocca affrontare il rischio di subire un accertamento fiscale, con sanzioni salate e, nei casi peggiori, pure denunce penali.

Per evitare le sanzioni, che possono arrivare fino a 450 euro o molto di più in caso di omesse dichiarazioni, bisogna adeguarsi agli obblighi fiscali. Quindi, verificare se l’attività svolta attraverso queste app richiede partita IVA. Tenere traccia delle somme movimentate e dei relativi documenti giustificativi. E fare la dichiarazione dei redditi. Bisogna anche dichiarare correttamente conti esteri come Revolut, rispettando tutte le soglie di monitoraggio fiscale.

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