Le partite IVA, per quanto riguarda le prossime scadenze, devono tenerne a mente una. Ecco che cosa dovranno fare entro il 31 ottobre per evitare una sanzione che può essere, in termini economici, davvero molto dura.
Per i liberi professionisti la vita è caratterizzata da una sorta di ansia costante che non si interrompe mai. Le cose da tenere in considerazione e da valutare, da questo punto di vista, sono davvero tante e molto spesso è difficile tenere a mente tutto ciò che occorre. Tra scadenze per la documentazione da presentare, quelle per i pagamenti et similia. Inoltre, come se non bastasse, nel frattempo va anche portata avanti una attività, nel tentativo di renderla più fruttuosa, efficace ed intrigante possibile. Insomma, non è per niente facile.

Come detto anche in precedenza, il grande spauracchio un po’ per tutte le partite IVA è rappresentato dalle tante scadenze che andrebbero ricordate. E che rappresentano una sorta di mare infinito che, per sua stessa natura, non può non spaventare. In tal senso, per tutti loro fissata al 31 ottobre c’è una scadenza a dir poco importante che tutti quanti dovrebbero in maniera assoluta tenere a mente. Solo in questo modo, infatti, si può evitare una sanzione incrementale che sarebbe davvero molto, molto dolorosa. Andiamo a vedere nel dettaglio di che si tratta.
Partite IVA, non dimenticare questa scadenza: tutto quello che devi sapere a riguardo
Come è noto, una delle forme di partita IVA più diffusa in Italia, soprattutto tra i giovani e tra i neofiti delle varie professioni, è senza ombra di dubbio quella con il regime forfettario. Proprio coloro che hanno adottato questa soluzione devono tenere particolarmente a mente la scadenza del 31 ottobre. Entro questa data, infatti, dovranno provvedere ad inviare la dichiarazione dei redditi dal momento che se non lo faranno dovranno fare i conti con delle sanzioni che possono essere davvero molto, molto dolorose.

La sanzione che molto spesso viene quantificata in 2.000 euro però non è corretta. Nel momento in cui, infatti, invii in ritardo entro 30 giorni la sanzione è ridotta a soli 25 euro, e varia poi in base alla tempistica del ritardo (fino a diventare omessa dopo 90 giorni o oltre), senza dimenticare che c’è anche la possibilità di ravvedimento operoso per ridurre la multa. Ovviamente maggiore sarà il ritardo nella consegna della dichiarazione dei redditi, maggiore sarà la sanzione con cui si dovrà fare i conti.





