Anche se in pochi ne sono consapevoli, c’è un bonus energia che può essere una manna dal cielo per condizionatori, pompe di calore e stufe. Ecco che cosa bisogna sapere da questo punto di vista e per quale motivo può essere tanto importante.
Dal punto di vista economico la situazione è a dir poco allarmante e preoccupante, dal momento che tante famiglie si trovano in una condizione di grande disagio. E che vedono la fine del mese come un autentico spauracchio. In ragione di quanto detto, la conseguenza è del tutto fisiologica, dal momento che si genera fisiologicamente una contrazione economica. Con le persone che spendono sempre meno. Non a caso, proprio per evitare che questo accada, lo Stato ha messo a disposizione nel corso del tempo tanti bonus ed aiuti di varia natura.

Se una persona che non vive un momento sereno deve affrontare una spesa come quella dei condizionatori, delle pompe di calore o delle stufe per risolvere il problema legato alla temperatura alla propria causa ci sono tante valutazioni che deve fare. A partire dalla spesa che serve. In tal senso, c’è un bonus energia non di poco conto che può essere una vera e propria manna dal cielo e che, però, in pochi stanno sfruttando. In ragione di quanto detto fino a questo momento, andiamo a vedere di che cosa si tratta e che cosa sapere a riguardo.
Bonus energia per condizionatori, stufe et similia: tutto quello che devi sapere
Nel momento in cui parliamo di un investimento per elementi tanto importanti per le nostre case, non dobbiamo focalizzarci solo sull’importo da spendere per l’acquisto. Sarebbe grave, infatti, sottovalutare quel che riguarda i consumi. A conferma di ciò, lo Stato mette a disposizione un bonus energia che va sotto il nome di Conto termico 3.0. Si tratta a tutti gli effetti di un incentivo statale che viene gestito dal GSE per interventi di efficienza energetica, incluso il rinnovo di impianti termici con pompe di calore, condizionatori e stufe ad alta efficienza.

È una misura che rimborsa fino al 65% delle spese sostenute, ed arriva anche fino al 100% per enti pubblici in piccoli comuni, per installazioni che vanno a migliorare l’efficienza energetica o che utilizzano fonti rinnovabili. Questo incentivo è un contributo a fondo perduto e non, come spesso accade, una detrazione fiscale. Non ha una scadenza temporale, ma è legato a un plafond di spesa statale annuale che per i privati è di 500 milioni.
Per veder riconosciuto questo bonus, occorre presentare la domanda direttamente dal portale del GSE, che riconosce un bonifico diretto per la quota spettante una volta appurato il rispetto dei requisiti tecnici dell’intervento.