Le mummie non sono una prerogativa dell’antico Egitto: ci sono anche in Italia e sono ancora più inquietanti…
Quando si parla d’Italia si pensa a città d’arte, a mille luoghi caratterizzati da bellezza, cultura e spiritualità. Ma il patrimonio storico-culturale nazionale nasconde tante, stimolanti sorprese. In ogni Regione, per esempio, è possibile visitare diversi luoghi inquietanti.
Spazi, sovente celati al grande pubblico, dove l’arte si manifesta in forme più insolite. E dove le testimonianze del passato esprimono un contenuto macabro. Accanto al turismo dedicato alla scoperta e alla valorizzazione delle bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche, si potrebbe quindi seguire anche un turismo del terrore.
Il viaggio simile ci porterebbe fra borghi abbandonati, in palazzi e chiese dove la morte e la simbologia dell’occulto si rivelano in dettagli affascinanti e carichi di pathos. Ci sono poi delle testimonianze storiche che hanno a che fare con misteri, antiche leggende sinistre o storie assai particolari.
Un esempio molto interessante è quello del museo delle mummie, che si trova a Ferentillo, un bel borgo medievale in provincia di Terni. Per scoprirlo, bisogna accedere alla cripta della Chiesa di Santo Stefano.
Nel museo sono conservati dei corpi mummificati: vere e proprie mummie… Il punto è che non si tratta di antichi egizi o di defunti trattati con particolari tecniche di conservazione. Abbiamo a che fare con alcuni abitanti del borgo, vissuti tra il XVII e il XIX secolo.
Le mummie furono scoperte durante scavi nella cripta della chiesa. Qui le particolari condizioni ambientali hanno secondo gli esperti permesso una mummificazione naturale. E alcuni di questi corpi sono perfettamente conservati, con tanto di abiti e capelli. Il dettaglio più inquietante del museo è l’espressione facciale intatta di molte mummie.
Fra i defunti mummificati, stranamente, ci sono anche stranieri: un avvocato francese e persino una donna cinese. Che ci facesse una cinese a Ferentillo nessuno lo ha ancora capito… Tra le mummie del museo ci sono anche dei bambini.
Ogni corpo racconta una storia solo all’apparenza spaventosa… La sorte ha voluto che questi corpi non si consumassero. La loro mummificazione non artificiale rende i loro volti un oggetto di studio per antropologi e paleopatologi. Tramite le mummie gli esperti possono infatti analizzare le condizioni di vita, le malattie e le abitudini alimentari del passato.
Il viaggio nel luogo apparentemente spaventoso diventa così un’occasione preziosa per comprendere il passato attraverso ciò che resta del corpo di persone vissute anche secoli fa. Un’esperienza che emoziona e fa riflettere.
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