Circa 70 ragazzi hanno denunciato alle forze dell’ordine una frode informatica: come alcuni hacker avrebbero sottratto il bonus Cultura alle vittime.
Quello delle truffe è un fenomeno ormai largamente diffuso nel nostro Paese e le vittime dei raggiri aumentano sempre di più. Di recente, circa 70 ragazzi hanno denunciato alle forze dell’ordine una truffa ai loro danni.

La frode in questione sfruttava il Bonus Cultura, il contributo da 500 euro destinato ai neomaggiorenni per l’acquisto di libri, corsi e musica. In particolare, le vittime aprendo il proprio portafoglio digitale hanno scoperto che l’agevolazione era stata già spesa. Su quanto accaduto ha aperto un’indagine la Procura di Torino: tre persone ora risultano indagate con l’accusa di frode informatica.
Truffa del Bonus Cultura, raggirati oltre 70 adolescenti: cosa è accaduto
La Procura di Torino ha chiuso le indagini carico di tre persone con l’ipotesi di frode informatica. Le indagini in questione sono partite a seguito della denuncia alla Polizia Postale di circa 70 ragazzi neomaggiorenni di varie parti del nostro Paese.

Secondo quanto ricostruito, come riportano i colleghi della redazione de Il Corriere Torino, le vittime avevano ricevuto il bonus Cultura, l’agevolazione da 500 euro da spendere per l’acquisto di libri, giornali, musica e corsi vari, ma quando hanno aperto il proprio portafoglio digitale si sono accorti che gli importi erano spariti e già utilizzati. Dalle indagini sarebbe stato ricostruito che gli hacker, sfruttando le proprie abilità informatiche e alcuni dispositivi, avrebbero creato degli account Spid paralleli con l’obiettivo di accedere alla piattaforma 18app degli utenti presi di mira. Una volta effettuato l’accesso, avrebbero poi generato dei voucher poi spesi presso delle attività commerciali, riconducibili agli stessi indagati.
Non solo, dalle indagini condotte dalla Polizia Postale, scattate nell’estate del 2023, sono emersi oltre 2.500 Spid irregolari creati in tutta Italia per appropriarsi di circa 2mila Bonus Cultura, circostanza che avrebbe creato un danno all’Erario intorno ai 400mila euro. Le vittime, difatti, sarebbero diverse centinaia in tutta la penisola. Durante le perquisizioni, effettuate in tutta Italia e disposte dalla Procura che ha coordinato le attività, sono state sequestrate, sempre come riporta la redazione de Il Corriere Torino, firme digitali, dispositivi Pos, ma anche conti correnti e carte riconducibili alle persone indagate.
Considerato quanto accaduto, dopo l’avvio delle indagini degli inquirenti, è stata immediatamente disposta la sospensione, in via cautelare, dei rimborsi del Ministero della Cultura rimasti pendenti in modo da limitare il danno alle casse dell’Erario.