Ottobre è un mese piuttosto impegnativo per tutti coloro che hanno a che fare con il fisco: occhio alla scadenza del 10 ottobre per il 730.
Privati, imprese, professionisti e sostituti d’imposta sono chiamati anche a ottobre a rispettare alcune scadenze relative al modello 730, all’IVA, all’IRPEF e all’F24. Scadenze che, come al solito, si concentrano in poche settimane. Per non rischiare, è sempre meglio dare un’occhiata allo scadenzario aggiornato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Intanto, possiamo segnalarvi noi alcune date imprescindibili.

Il primo ottobre bisognava inviare le comunicazioni previdenziali per alcune casse private. In particolare, la scadenza riguardava l’invio redditi e il saldo contributivo. Poi, c’è una scadenza relativa al 10 ottobre che coinvolge molti più contribuenti e riguardante la presentazione del Modello 730. Il giorno 15, invece, la scadenza si concentra sulle cosiddette fatture differite di settembre e poi sull’annullamento del modello Redditi PF già inviato, se non collegato a F24.
L’indomani, ovvero il 16 ottobre, bisogna preoccuparsi dei versamenti di IVA, delle ritenute e dei contributi secondo la solita scadenza mensile su stipendi e compensi, contributi INPS, Tobin Tax e accise. Il giorno 20 le imprese elettriche devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati sul canone RAI riscosso. Più tardi, cioè il 27 ottobre, è il giorno utile per l’invio degli elenchi Intrastat e delle correzioni al Modello 730. Il 31 ottobre scattano le scadenze annuali per la presentazione del Modello Redditi, IRAP, 770, Iva TR e vari altri adempimenti.
L’AdE, sul suo sito, ci tiene a segnalare che il Modello Redditi PF 2025 può essere annullato entro il 15 ottobre solo se non è stato utilizzato per pagamenti tramite F24. Dopo questa data, eventuali errori vanno corretti con il Modello Redditi correttivo o integrativo. Quanto al Modello 770/2025, obbligatorio per i sostituti d’imposta che hanno versato ritenute su redditi da lavoro dipendente, autonomo o provvigioni, bisogna trasmetterlo tassativamente entro il 31 ottobre.
Acconto IRPEF nel Modello 730: l’importantissima scadenza del 10 ottobre, procedura e rischi
Ogni anno, i contribuenti che presentano il modello 730 ricevono un prospetto di liquidazione che include due acconti IRPEF. Il primo arriva a giugno e l’altro a novembre. Il secondo acconto, previsto per il 30 novembre, può però talvolta risultare superiore a quanto effettivamente dovuto, soprattutto se nel frattempo sono intervenute detrazioni, deduzioni o variazioni nel reddito.

Per questo motivo, entro il 10 ottobre il contribuente può comunicare al sostituto d’imposta, cioè al datore di lavoro o all’ente pensionistico, la propria volontà di ridurre o annullare l’acconto. Non sempre conviene fare questa comunicazione. La riduzione dell’acconto nel 730 del 10 ottobre è consigliabile quando si riscontrano spese detraibili elevate sostenute nel corso dell’anno o quando ci sono contratti di locazione risolti, che riducono o annullano del tutto la cedolare secca.
La riduzione ha senso anche in caso di importanti variazioni reddituali. Per esempio dopo un licenziamento. Oppure per risolvere errori nel prospetto di liquidazione del 730. Per far funzionare la riduzione il contribuente deve inviare una comunicazione scritta al proprio sostituto d’imposta, indicando l’importo che intende versare come secondo acconto. E deve farlo entro il 10 ottobre. Il sostituto d’imposta non è tenuto a verificare la correttezza del calcolo. Quindi, la responsabilità ricade interamente sul contribuente. E se l’importo versato è inferiore a quanto dovuto, l’AdE potrebbe intervenire applicando sanzioni e interessi.