Su Lidl è piovuta una polemica non di poco conto, dal momento che in molti accusano questo colosso di non poter vendere un determinato prodotto. In tal senso, però, arriva la replica ufficiale su una vicenda che non è per niente banale.
Nella società contemporanea, rispetto al passato, si sta dando una importanza via via crescente alla qualità degli alimenti presenti nelle nostre case ed anche nei supermercati. Rispetto al passato, infatti, abbiamo una conoscenza molto più dettagliata ed approfondita di ciò che fa bene alla nostra salute e di cosa, al contrario, genera dei problemi di salute. A volte anche molto importante. Ed ovviamente, grazie alla grande copertura mediatica che c’è a proposito di ogni singola notizia, si viene a conoscenza di ogni episodio accaduto in giro per il mondo.

A finire nell’occhio del ciclone questa volta è Lidl, dal momento che in molti sui social hanno denunciato la vendita di un prodotto che, dal loro punto di vista, questa catena di supermercati non avrebbe dovuto vendere. La notizia ha avuto una grande eco che ha costretto la stessa società ad esporsi ed a dire come stanno le cose. Si tratta di un tema attorno al quale c’è grande attenzione e, per questo motivo, andiamo a vedere qual è la versione che ha offerto questo colosso.
Lidl e la risposta alle critiche: “Ecco come stanno le cose”
Nel momento in cui si compra il pesce in scatola, ma non solo, è importante conoscerne la provenienza. Spesso, da questo punto di vista, bisogna rifarsi alle zone FAO, vale a dire delle divisioni geografiche delle aree di pesca mondiali, definite appunto dalla FAO, vale a dire l’Organizzazione che si occupa di alimentazione ed agricoltura nell’ONU. A finire nel mirino della critica sono i filetti di sgombro grigliati a marchio Nixe, venduti da Lidl e che non hanno indicato, per l’appunto, la provenienza.

A riguardo, dal momento che sono arrivate diverse segnalazioni da parte dei consumatori, è arrivata la risposta di Lidl, che ha spiegato come allo stato attuale delle cose la normativa europea non prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta la zona di cattura del pesce che è contenuto in quella determinata confezione.
In ragione di ciò, l’assenza dell’indicazione della zona FAO sull’etichetta dei filetti di sgombro grigliati Nixe non è di per sé una forma di irregolarità ed è conforme a quelle che sono le normative vigenti in materia. Dal punto di vista del diritto non fa una piega. Starà poi ai cittadini ed ai consumatori decidere se fidarsi oppure dirottare altrove la propria attenzione.