Settimana pesante? Tre ruscelli al Nord che ti puliscono l’anima

Se questo ritorno alla routine sta stretto all’anima e al corpo, forse serve solo fuggire. Magari dalla routine stessa, magari nei ruscelli più suggestivi del Nord Italia.

Siamo stressati, questo è un dato di fatto. Magari non tutti, magari non allo stesso modo, ma una cosa è certa: abbiamo tutti bisogno di fermarci. E non c’è modo migliore per farlo che immergersi nella natura, quella che molti snobbano ma che in realtà è una vera coccola per l’anima. Chi è solito camminare tra i sentieri lo sa bene. La cosa sorprendente è accorgersi di come sia proprio il rumore di un ruscello incastonato tra montagne e verde a rigenerarci, a farci riflettere, a smuovere qualcosa dentro di noi.

Ruscello Ru Courtaud vista montagne innevate
Settimana pesante? Tre ruscelli al Nord che ti puliscono l’anima – montecampioneskiarea.it 26092025

Finita la parte filosofica, bisogna però capire dove andare, altrimenti resta solo teoria. Per esempio, il Nord Italia conserva tre ruscelli mozzafiato, con percorsi più o meno semplici ma ricchi di flora, fauna e di quell’eredità naturale che solo la montagna sa offrire. Oggi esploriamo i Rus, canali costruiti dall’uomo per portare acqua fino alle zone più secche della zona.

I tre ruscelli della Valle d’Aosta che rigenerano l’anima

Se cercavamo un luogo capace di unire natura e storia, la scelta non poteva che cadere sulla Valle d’Aosta. Qui i ‘Rus’ – canali costruiti tra il XIII e il XV secolo per portare l’acqua alle zone più aride – sono diventati sentieri che oggi regalano pace e panorami mozzafiato. Tre in particolare sanno davvero come restituire respiro a chi arriva con la testa piena di pensieri.

Ruscello Ru Courtaud nel bosco
I tre ruscelli della Valle d’Aosta che rigenerano l’anima – montecampioneskiarea.it

Il primo è il Ru Courtaud, il gigante della valle, nato ai piedi del Monte Rosa a oltre duemila metri di quota. È il canale più lungo, venti chilometri che da Antagnod portano fino a Brusson, tra boschi di larici e abeti rossi che ondeggiano al vento. Passeggiarci accanto significa fare i conti con secoli di storia e con quel rumore d’acqua che sembra scandire il tempo con dolcezza.

Più accessibile a tutti è invece il Ru d’Arlaz, un percorso quasi pianeggiante di undici chilometri che collega Brusson a Saint-Vincent. Qui il paesaggio alterna boschi, alpeggi e villaggi del passato, fino ad arrivare al Lago di Villa, piccolo gioiello che rende la camminata indimenticabile. Le cime che si stagliano tutt’intorno fanno da cornice a uno scenario che, a dirla tutta, non ha nulla da invidiare a mete molto più famose.

Chiude il trittico il Ru Marseiller, che prende l’acqua dal torrente Marmore e scorre tra Verrayes e Saint-Denis. Dodici chilometri totali, sei dei quali percorribili da tutti, in un contesto che unisce natura e memoria: fu costruito nel Quattrocento da Jean Saluard di Marciller, e ancora oggi la sua casaforte e la cappella si possono visitare. Anche questo consigliatissimo.

Gestione cookie